(Reuters Health) – Seguire attentamente una dieta gulten-free non proteggerebbe i celiaci dall’esposizione a quantità potenzialmente pericolose di glutine. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition e guidato da Jack Syage, CEO di ImmunogenX di Newport Beach, un’azienda californiana che si occuopa di diagnostica avanzata. Il glutine nascosto sarebbe onnipresente, dai farmaci agli additivi alimentari, dai condimenti alle salse, ai rossetti. Per lo studio, Syage e colleghi hanno analizzato quantità di glutine escrete in feci e urine di persone celiache che seguivano una dieta gluten-free, ma che continuavano a manifestare sintomi dell’intolleranza da moderati a gravi. I ricercatori avrebbero così stimato che questi adulti erano ancora esposti a una media di 150-400 mg di glutine al giorno. Mentre secondo l’University of Chicago Celicac Disease Center, fino a 10 milligrammi di glutine al giorno sono ancora sicuri per i celiaci. “I pazienti affetti da celiachia che hanno ancora sintomi dovrebbero rivalutare le loro diete sotto la guida di un medico o di un dietologo”, hanno concluso gli esperti.
Servono ulteriori conferme
In realtà, le stime sull’esposizione al glutine in questo studio sono indirette e basate su diverse ipotesi non dimostrate, come spiegato da Carlo Catassi, dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona, che non ha preso parte alla ricerca. “Il rischio di contaminazione da glutine nella dieta dei celiaci è noto”, ha dichiarato. E se questi dati fossero confermati da prove dirette, “allora ulteriori trattamento oltre la dieta priva di glutine dovrebbero essere certamente consigliati ai pazienti”, ha sottolineato Catassi.
Fonte: American Journal of Clinical Nutrition
di Anne Harding
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Nutri&Previeni)